Nel 1906, le Federazioni di Mestiere e le Camere del Lavoro costituirono la CGdL (Confederazione Generale del Lavoro), che sarà sempre a guida riformista, a differenza di quanto avverrà nel Partito Socialista, che nel 1912 vedrà prevalere i massimalisti.

Un significativo momento di scontro politico con i massimalisti si avrà nel 1920, quando la componente rivoluzionaria tenterà di trasformare lo scontro sindacale nelle fabbriche piemontesi in insurrezione politica, per la quale non vi era alcuna prospettiva di successo.

Il primo segretario generale della CGdL sarà il biellese Rinaldo Rigola (nel dopoguerra, aderirà alla UIL di Italo Viglianesi).

Nel 1925, quando ormai non vi era più possibilità di svolgere una libera azione sindacale nell’Italia fascista, Bruno Buozzi, già segretario dei metallurgici, assunse la carica di segretario generale della CGdL e ne garantì dal 1926 una sopravvivenza in esilio, a Parigi; negoziò nel 1944 il Patto di Roma per la costituzione della CGIL unitaria, ma non poté siglarlo di persona perché venne assassinato pochi giorni prima dai nazisti in fuga da Roma: sarebbe stato certamente il leader sindacale più autorevole del nuovo sindacalismo post-fascista. La UIL ne fece il suo padre spirituale.

Immagini: tessera CGdL 1919 (Biella); ritratti di Rinaldo Rigola, disegnato da Alessia Fattore e dipinto da Licia Lisei, regalati all’Istituto Studi Sindacali Italo Viglianesi

Mostra storica del sindacalismo riformista italiano/15