La Federazione Italiana Operai Metallurgici fu fondata a Livorno il 16 giugno 1901. Va distinta, soprattutto dopo la scissione della CGIL unitaria del 1948-50, dalla Federazione Impiegati Operai Metallurgici aderente alla Cgil del secondo dopoguerra: le federazioni nazionali del primo Novecento furono dirette da sindacalisti riformisti, in aperto contrasto con i massimalisti.
Dal 1909 all’inizio del 1926, il Segretario Generale della FIOM sarà Bruno Buozzi, il sindacalista del periodo pre-fascista che la UIL prenderà come punto di riferimento ideale per le conquiste che contribuì a realizzare e la netta distinzione che sempre praticò dagli estremismi, anche in occasione degli eventi drammatici dell’occupazione delle fabbriche (1920).
Il 25 gennaio del 1926, Bruno Buozzi assumerà la carica di Segretario generale della Confederazione, quando ormai non resterà che la via dell’esilio, essendo venute meno le condizioni per una libera attività sindacale in Italia.
Un’altra grande federazione nazionale di categoria, dopo quella dei metallurgici, nasce nel 1901: la Federazione nazionale dei lavoratori della terra (Federterra). La presenza di una grande e combattiva organizzazione sindacale agricola, di braccianti e mezzadri, è una peculiarità italiana.
Argentina Altobelli, esponente socialista riformista, ne fu una dirigente di primo piano. La Uila-Uil, nel 1994, le ha intitolato l’omonima Fondazione che ha per scopo di favorire gli studi sul sindacalismo agricolo e di approfondire i grandi temi del movimento sindacale.
Immagini:
Bruno Buozzi con il gruppo dirigente della FIOM (foto del 1911, riprodotta per concessione dell’Istituto Salvemini di Torino;
ritratto di Bruno Buozzi, realizzato da Licia Lisei e donato all’Istituto Studi Sindacali Italo Viglianesi;
disegno a china raffigurante Argentina Altobelli, realizzato da Alessia Fattore e donato all’Istituto Studi Sindacali Italo Viglianesi.
Mostra storica del sindacalismo riformista italiano/14