“1944 Bruno Buozzi e il patto di Roma 

Cronaca e storia dell’unità sindacale” di Piero Boni

 

3 Giugno 1944 – Viene ricostituito il sindacalismo con il Patto di Roma, ad opera di Bruno BuozziGiuseppe Di Vittorio e Achille Grandi. Nasce la CGIL.

Il sindacalista socialista Bruno Buozzi, che pure aveva partecipato sin dall’inizio alle trattative per la sua preparazione. Arrestato dai tedeschi e rinchiuso nella famigerata prigione di via Tasso, al momento dello fuga delle SS da Roma fu prelevato dal carcere con altri tredici prigionieri la notte del 3 giugno 1944 e trasferito in camion sulla via Cassia; nel pomeriggio del 4 giugno in località La Storta, a pochi chilometri da Roma, fu trucidato assieme ai suoi compagni con un colpo di pistola alla testa (fatto di sangue passato alla storia come l’eccidio de La Storta). Per onorarne la memoria, sul testo del Patto fu apposta la data del 3 giugno 1944, che si riteneva inizialmente fosse stato l’ultimo giorno di vita di Buozzi .

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[…]Se è valida questa ipotesi, non è infondato supporre che si sia passati dagli schemi noti alla stesura definitiva di quello che sarà poi denominato il <<Patto di Roma>> nei giorni successivi alla liberazione della città (4 giugno ’44).

In quelle convulse giornate forse non è sembrato opportuno ad alcuno approfondire dissensi su problemi che potevano essere oggetto di meditata riflessione in tempi meno incerti.

Che il <<Patto>> non sia stato firmato il 3 giugno, come è nel testo originario, ma sia stato retrodatato, convengono numerosi storici e testimonianze.

Negoziatori delle ultime battute in Roma liberata furono Di Vittorio per i comunisti, Grandi per i democristiani e forse Canevari per i socialisti.   Di lì a pochi giorni, egli entrerà a far parte del nuovo governo e lascerà l’incarico a Lizzadri, rientrato dal Sud solo il 10 giugno.

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La segreteria generale a tre risolveva il problema della pariteticità, oggetto di tanto dibattito.

Dei problemi affrontati negli schemi, l’unico risolto è quello della struttura organizzativa della Cgil mentre gli altri sono accantonati e, pertanto, il <<Patto di Roma>> costituisce fondamentalmente una dichiarazione di principi sulla libertà, autonomia, democrazia e unità del sindacato.

La convergenza su di essi di tutte le correnti del sindacalismo italiano resta un dato storico incancellabile.

La definizione dell’unità sindacale contenuta nel <<Patto>> mantiene inalterato il suo significato profondo malgrado le successive alterne vicende del sindacalismo italiano.

<<Convinti che l’unità sindacale di tutti i lavoratori senza distinzione di opinioni politiche e di fede religiosa è lo strumento più efficace per il potenziamento dell’organizzazione del lavoro onde assicurare la più efficace difesa degli interessi morali dei lavoratori stessi e garantire il loro apporto più efficiente all’opera immane di ricostruzione del paese (opera che sarà necessariamente imperniata sulle forze del lavoro ) di pieno e unanime accordo dichiarano…. […]pp.87

 

Disponibile presso la BIBLIOTECA NAZIONALE UIL ARTURO CHIARI