[…] “La presente tessera attesta nel detentore il carattere e i diritti di aderente al Partito socialista italiano: essa viene rilasciata a chi abbia anticipatamente pagato il contributo individuale alla cassa Centrale: è valida per il solo anno in corso e si rinnova periodicamente di anno in anno” […]
[…] La prima tessera “nazionale del Partito socialista, è quella del 1905, in un formato decisamente poco tascabile, che la fa somigliare più ad un “mini diploma” che a un documento di riconoscimento da portare addosso.
L’autore, Galantara, (con lo pseudonimo di Rata Langa) è un nome ben conosciuto nel movimento socialista: fondatore nel 1892 con Podrecca del settimanale satirico “L’Asino” che ebbe una enorme diffusione in Italia fino all’avvento del fascismo, fu uno dei disegnatori più efficaci ed incisivi di area socialista.
Sul fronte della tessera, una figura di donna con berretto frigio, simbolo della libertà e del socialismo, tiene nella mano destra un martello e si appoggia con il braccio sinistro a un libro. Dietro di lei, una città industriale si staglia contro un cielo rosso; il tutto in un semicerchio contornato da garofani liberty nella migliore tradizione jugend. […]
Quindi,… nello specifico:
[…] E’ interessante notare che la simbologia della donna con il berretto frigio fu molto usata dal movimento socialista come allegoria della libertà: simbolo di avanzamento, di rinnovamento, di liberazione dell’umanità. […]
Ed infine,…
[…] a differenza delle tessere precedenti che venivano stampate dai Circoli socialisti, dalle sezioni, dalle strutture periferiche di area (cooperative, associazioni culturali ecc.) questa tessera sottolinea il carattere “personale” della adesione: il soggetto non è più l’Associazione socialista di base, ma il singolo aderente, che è iscritto al Partito socialista presso una sezione Territoriale. […]
[Articolo presentato da: Giorgio Bertuzzi Campreciós]
[FONTE: REPRINT delle tessere del PSI – Cento Anni di Tessere Socialiste, Edizioni Argomenti – Edar Libri – Roma]
[DISPONIBILE: alla lettura e consultazione presso la Biblioteca Arturo Chiari sita presso l’Istituto Studi Sindacali in via Lucullo, – 6 00187 Roma – tel.064753377]