Inizia oggi, con un certo “piglio di nostalgia socialista“, una nuova iniziativa editoriale della Biblioteca Arturo Chiari, che non vuole solo riproporre alla lettura dei suoi lettori questa edizione di REPRINT delle tessere del PSI – Cento Anni di Tessere Socialiste di Angelo Molaioli.
Difatti, in quanto volumetto da scaffale bello da vedere, da toccare ma sopratutto da consultare, la Biblioteca vuole altresì iniziare un percorso giornaliero in cui verranno riproposte le singole tessere commentandole una per una, valorizzandone così il contenuto storico, politico e contestualizzandole al contempo nei “loro giorni migliori“.
Inizia quindi, con la presentazione del volumetto, la carrellata di immagini ed informazioni che ci coinvolgerà nella visione e nella lettura di queste stupende tessere di partito per i prossimi tre mesi circa.
Buona visione a tutti.
– Presentazione dell’iniziativa dall’introduzione del volume, disponibile alla lettura in Biblioteca Arturo Chiari –
Chi non ha la tessera non è iscritto al Partito.
[…] Questa lapidaria frase compare sulle prime tessere socialiste, a riprova dell’importanza attribuita, fin dalle origini del socialismo, alla adesione formale alle strutture territoriali del PSi.
La tessera, dunque, come adesione alle lotte e agli ideali socialisti, come dimostrazione concreta e tangibile dell'”essere socialista”. Se la bandiera è il primo segno distintivo di ogni Circolo o Sezione socialista, la tessera è quindi il primo segno distintivo personale di ogni militante, gelosamente conservato e spesso ostentato a dimostrazione della propria fede nell’ideale socialista.
“Siamo a raccomandarvi le tessere di ammissione, anche un po’ eleganti, in cartoncino colorato. Il neofita ostenta con gli amici questa prova di affiliazione che lo gratifica e lo ingrandisce…”
Così scriveva il settimanale socialista “Lotta di classe” nel maggio del 1895.
Per le caratteristiche tipiche del movimento socialista italiano, legato al municipalismo, alle iniziative locali e dotato quindi nei primi anni di una struttura organizzativa centralizzata che nei fatti era solo il coordinamento delle singole espressioni territoriali, non ci furono subito vere e proprie tessere del Partito, in quanto erano appunto i Circoli e le strutture federative regionali e provinciali a realizzare proprie tessere.
Fino al 1905 il singolo militante si iscrive a questi gruppi territoriali e sono i gruppi ad aderire al Partito.
Solo con lo Statuto del 1905 l’adesione diventa un fatto personale e centralizzato: “Le adesioni al Psi sono personali. Il termine minimo di età per essere iscritti al Partito è 18 anni compiuti. Le iscrizioni devono essere fatte presso la Sezione del Comune di residenza del socio… Aderire ed iscriversi al Partito socialista implica la accettazione dei suoi principi generali, nonché l’osservanza della disciplina e dei metodi di lotta e di azione deliberati nei Congressi…”
Dal 1905, dunque, venero stampate dalla Direzione del Psi tessere valide per un anno, molto curate nella grafica. Da allora le tessere annuali divennero una tradizione mai interrotta, ad eccezione degli anni 1940/1943.
L’esame delle tessere è interessante non solo dal punto di vista iconografico e simbolico, ma anche per le “parole d’ordine” lanciate e per il tema annuale scelto a rappresentare la realtà e l’impegno del movimento socialista: a ragione quindi la tessera è stata definita il “santino d’annata” del Partito, un documento di adesione carico di significati. […]
[Articolo presentato da: Giorgio Bertuzzi Campreciós]
[FONTE: REPRINT delle tessere del PSI – Cento Anni di Tessere Socialiste, Edizioni Argomenti – Edar Libri – Roma]
[DISPONIBILE: alla lettura e consultazione presso la Biblioteca Arturo Chiari sita presso l’Istituto Studi Sindacali in via Lucullo, – 6 00187 Roma – tel.064753377]