ACCADDE OGGI – 8 giugno 1969 – Il Generale Francisco Franco ordina la chiusura della frontiera spagnola di Gibilterra

Le commissioni operaie in Spagna di Marcelino Camacho

 8 giugno 1969 –  Il Generale Francisco Franco ordina la chiusura della frontiera spagnola di Gibilterra.

La Spagna, pur avendo riconosciuto il valore giuridico del Trattato di Utrecht, contesta tuttora la sovranità politica del Regno Unito e cerca di esercitare un potere sempre più forte sulle acque dello Stretto.

Il regime di Franco ha sollevato la questione della sovranità di Gibilterra a partire dal 1957. L’ha portata davanti alle Nazioni Unite negli anni Sessanta, nel quadro del grande dibattito sulla decolonizzazione. La Spagna non ha tardato a ingaggiare un braccio di ferro con la Gran Bretagna, imponendo un blocco tra il 1969 e il 1985, data in cui il governo di Londra accettò di farla entrare nella Comunità europea.

[…] La classe operaia ha percorso la propria ha percorso la strada in condizioni estremamente dure, e proprio le virtù e i difetti di questo passato glorioso sono state il fermento in cui si è formato il nuovo movimento operaio, quello delle Comisiones Obreras.

21-0Indifesi i lavoratori nei confronti dei capitalisti per l’atomizzazione dei pochissimi membri d’ognuna delle numerose organizzazioni clandestine esistenti e prive di un reale contatto con le masse operaie, con alcuni sindacali (CSN) al servizio degli sfruttatori, i lavoratori spagnoli avevano, ora ancor di più di prima, le proprie forme di autodifesa e poi quelle dell’attacco, o soccombere in quanto classe cosciente, capace non solo di stare ma anche di essere nella società.

E, pur vivendo in una società infetta dal fascismo, i lavoratori, come corpo sociale vivo, non potevano morire classe senza che la società perisse: pertanto, come per una necessità storica, crearono i loro antivirus, i loro anticorpo: La Comisiones obreras.

Davanti all’inutilità dei gruppi clandestini e alla subordinazione dei Sindacali verticali agli sfruttatori, i lavoratori – nelle fabbriche, nei cantieri, nelle miniere, nei campi – eleggevano o designavano, nel corso di una nuova assemblea o di una consulta, una commissione ogni qualvolta dovessero avanzare una qualche rivendicazione, fosse essa di aumento salariale, di migliori condizioni di lavoro, di organizzazione dei trasporti ecc.

1106322_1La Comision esponeva i problemi o le richieste alla impresa o al padrone riferendo poi i risultati del proprio intervento.   Così, spontaneamente, i lavoratori crearono l’embrione del nuovo movimento operaio, come una necessità, per difendere i loro interessi nelle nuove condizioni, dando vita da allora a un nuovo equilibrio per la difesa dei loro interessi di classe, immediati o mediati.   Potremmo dividere questo processo in due fasi:  quella spontanea, nella quale la Comisiones Obrear nascono e muoiono con il nascere e il risolversi di ciasun problema; e quella cosciente, in cui diventano permanenti e in cui , attraverso una costante azione creativa, coordinano ed elaborano le lotte e il livelli minimi di organizzazione e di base sociale e politica indispensabili per adempiere alla loro funzione nel presente e nel futuro.   […] pp.60

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Tratto dal libro Le Commissioni operaie in Spagna

Disponibile presso la BIBLIOTECA NAZIONALE UIL ARTURO CHIARI

 

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