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La UIL non è stata fatta in un giorno/3: il caso di Molinella

Nel 1892, Giuseppe Massarenti fondò la Lega di Resistenza di Molinella (Bologna), organizzazione sindacale di braccianti e mondine (vedi stazione 2), successivamente denominata Organizzazioni Operaie Autonome. Inizio di una straordinaria storia che vide un lembo di terra tra i più disgraziati della pianura padana, in larga parte occupato da acquitrini, valli e risaie spesso soggetti ad inondazioni, trasformarsi nella sede di un’organizzazione politica, sindacale, cooperativa, sociale forte, unita, evoluta, il Movimento Molinellese. Massarenti teorizzava l’integrarsi delle diverse funzioni: il sindacato per le conquiste e i diritti; la cooperazione per il lavoro; il partito socialista per la conquista del Comune, in quelle che chiamava “le tre frecce”. Dopo la distruzione fascista del movimento, nel secondo dopoguerra l’erede di Massarenti fu Anselmo Martoni, nel 1945 primo segretario comunale delle Organizzazioni Operaie Autonome del Comune di Molinella aderenti alla CGIL. Al momento delle scissioni della CGIL, Martoni sarà un protagonista della nascita della FIL (1949) e della fusione di una parte della FIL con la LCGIL, a formare la CISL (1950). Nel 1961, però, la scelta finale fu per la UIL.

Illustrazione: bandiera delle Organizzazioni Operaie Autonome di Molinella aderenti alla UIL

Piccola storia del sindacalismo riformista italiano/24

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