In Italia, l’industria si sviluppò in ritardo rispetto all’Inghilterra, e così pure il sindacalismo. Nel suo scritto “Agli operai italiani”, del 1840, Giuseppe Mazzini scrisse: “Dappertutto (…) l’operaio vive (…) una vita povera, stentata, precaria, per giungere a una vecchiaia inferma, squallida, senza soccorso (…), trattato siccome colpevole s’ei cercasse di supplire colla forza di associazione alla mancanza perenne e assoluta di questi elementi d’indipendenza.”
Lo scritto si conclude con un appello agli operai a non rimanere ulteriormente indietro rispetto ai loro fratelli europei ma a costituire le loro associazioni.
L’anno successivo, Giuseppe Mazzini fondò la prima associazione politica operaia in Italia, l’Unione degli Operai Italiani, parte integrante della Giovine Italia (1841).
Immagine: il libro Mazzini e gli operai, curato da Giuliana Limiti e pubblicato nel 1991 dalla UIL, con introduzione di Giorgio Benvenuto
Mostra storica del sindacalismo riformista italiano/8