23 anni fa, moriva Italo Viglianesi, primo segretario generale della UIL.
Abbiamo piacere di ricordarlo nel mentre l’Istituto Studi Sindacali Uil a lui intitolato vive una fase di rilancio delle sue attività.
La figura di Italo Viglianesi è importante perché ha contribuito in misura molto significativa all’affermarsi, con la nascita della UIL, nel 1950, di un esito della rottura della CGIL unitaria 1945-48 diverso da quello per cui spingevano molti ambienti politico-sindacali in Italia e in Occidente, il cui obiettivo era la costruzione di un solo sindacato democratico da contrapporre a quello a egemonia comunista.
Una configurazione da guerra fredda, che ben difficilmente avrebbe dato vita ad una successiva stagione unitaria.
La scommessa della UIL è stata quasi temeraria: bisogna dare atto a Viglianesi di aver avuto un bel coraggio scegliendo di costruire una terza confederazione sindacale nell’Italia del dopoguerra, in competizione con i colossi CGIL e CISL, potendo avere come riferimento iniziale due partiti relativamente piccoli come quelli socialdemocratico e repubblicano.
A Viglianesi, inoltre, va riconosciuta la capacità di aver saputo coagulare intorno alla segreteria da lui diretta un consenso sempre più vasto sull’intero territorio nazionale, gettando le basi per il pieno successo della costruzione della UIL.