La stretta di mano solidale, il giungersi delle mani, è il simbolo più ricorrente delle Società Operaie di Mutuo Soccorso (SOMS), la prima forma di organizzazione dei lavoratori, che si aiutano l’un l’altro per supplire alla mancanza di protezione legale o contrattuale in caso di malattia, disoccupazione, vecchiaia.
Né lo Stato né l’impresa in origine si facevano carico di questi problemi. In Italia queste organizzazioni presero piede soprattutto dopo l’Unità. Un loro convinto sostenitore fu Giuseppe Mazzini, e con lui la tradizione repubblicana.
Il secondo simbolo che proponiamo è il sol dell’avvenire, simbolo della società futura, più giusta, per la quale si battevano i socialisti.
Il terzo simbolo è quello dei tre cerchi intrecciati, in parte sovrapposti e tra loro concatenati. È una potente raffigurazione del valore del sindacalismo confederale, che unisce mutuo soccorso, resistenza (cioè, contrattazione supportata dalla lotta) e cooperazione. Incontriamo questo simbolo nel sindacato di prima del Fascismo e nelle bandiere UIL e CGIL dei primi anni del dopoguerra.
Per la UIL in particolare, è un bel modo di rappresentare il legame culturale tra i riformisti di oggi e quelli di ieri.
Il quarto simbolo prescelto è la ruota dentata, icona del lavoro e del progresso, come tale presente anche nell’emblema della Repubblica Italiana, fondata – appunto – sul lavoro. È stato il primo logo della UIL, dagli Anni Cinquanta a metà Anni Settanta.
Immagini: il logo della mostra; la squadra dell’Istituto Studi Sindacali al XVIII Congresso Uil: da sinistra, Paolo Saija; Loredana Pietri; Maria Cristina Accogli; Roberto Campo; Eleonora Guidi.