Le scissioni del sindacato unitario (1948-1950) – Da uno, tre: CGIL, CISL, UIL

Estromissione delle sinistre dal Governo (1947); elezioni del ‘48; rottura nella CGIL sulla proclamazione dello sciopero dopo l’attentato a Togliatti: al clima unitario della Liberazione era subentrato quello della Guerra Fredda. Nel Settembre 1948, scissione dalla CGIL dei cattolici e nascita della Libera CGIL (LCGIL).

Dopo i “fatti di Molinella” (i comunisti reagiscono con la violenza alla vittoria dei socialdemocratici nelle elezioni degli organi della locale Camera Sindacale), socialdemocratici e repubblicani escono dalla CGIL e fondano la FIL: 4 giugno 1949. Una terza scissione dalla CGIL la faranno i sindacalisti socialdemocratici del PSU.

Due opzioni: confluenza della FIL nella LCGIL e costituzione di un solo sindacato anti-comunista (scelta sostenuta da DC, Vaticano e USA); oppure, una terza organizzazione, laica, per non passare dal dominio comunista a quello democristiano.

La nascita della UIL, il 5 marzo 1950, fu un atto di disobbedienza. La UIL, riformista, anti-stalinista, nondimeno rifiutò la subordinazione agli schemi della guerra fredda, e si batté per l’unità d’azione sindacale su obiettivi concreti.

La UIL sarà portatrice di cultura sindacale europea, che tra le mitologie filosovietiche comuniste e le suggestioni filoamericane cisline avrebbe avuto poca cittadinanza.

Illustrazione: la tessera UIL del 1950 di Italo Viglianesi

Piccola storia del sindacalismo riformista italiano/21