La rinascita del sindacato libero dopo la caduta del regime fascista: la CGIL unitaria (1944-48)

Il Patto di Roma è l’accordo firmato il 9 giugno 1944 (anche se il documento riporta in calce la data del 3 giugno 1944) che segna la rinascita del sindacalismo italiano dopo la fine del regime fascista. Il patto fu negoziato tra comunisti, democristiani e socialisti, e diede vita alla Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL). Bruno Buozzi, che ne fu il maggiore artefice, non lo poté firmare, essendo stato assassinato dai nazisti in fuga da Roma, il 4 giugno 1944. Diversamente dalla CGdL del 1906, della CGIL del 1944 fecero parte anche i cattolici. Questa CGIL-di-tutti visse pochi anni. Il clima bipolare della guerra fredda subentrò a quello unitario. Dal 1948, cominciarono scissioni che nel 1950 portarono alla nascita della CISL e della UIL.

Illustrazione: il Patto di Roma, originale, con le firme di Giuseppe Di Vittorio (comunista), Achille Grandi (democristiano), Emilio Canevari (socialista) .

Mostra storica del sindacalismo riformista italiano/20