L’Istituto Studi Sindacali Italo Viglianesi ha par­tecipato all’assemblea annuale dello IALHI, l’asso­ciazione internazionale de­gli istituti storico-archivistici e culturali del movimento operaio. L’incontro si è tenu­to a Milano, alla Fondazione Feltrinelli, nei giorni 12-14 settembre 2018. Il tema di quest’anno è stato il ’68, di cui nel 2018 ricorre il 50° an­niversario.

  • tre istituti che fanno capo a Cgil, Cisl, Uil (Fondazione Di Vittorio; Fondazione Vera Nocentini; Istituto Studi Sin­dacali Italo Viglianesi) han­no concordato un intervento unitario, svolto da sottoscrit­to, sul sindacalismo italiano e il Sessantotto.

Nell’intervento, abbiamo evi­denziato la peculiarità del ’68 italiano, che ha visto l’an­no degli studenti seguito dal ’69 degli operai, nel quadro di una mobilitazione socia­le ampia, che al movimento giovanile comune a tante na­zioni, ha aggiunto una vasta effervescenza sociale volta al riequilibrio interno dei poteri dopo il miracolo economico nutrito di bassi salari, gran­di migrazioni, autoritarismo, classismo.

Il  ruolo del sindacato confe­derale è stato di primo piano: come ha scritto un dirigen­te sindacale di quegli anni, l’unità d’azione sindacale sin­dacalizzò le proteste del ’68. La scelta dei tre maggiori sindacati di non limitarsi ad esercitare la contrattazione in condizioni finalmente miglio­ri di quelle difficili degli anni del boom e dei primi anni sessanta, ma di porsi come soggetto politico comples­sivo, unificatore di gruppi sociali diversi, promotore di riforme, punto di riferimento unitario per una nazione di­visa dalla profonda frattura nord-sud (di cui l’epopea di Reggio Calabria, 1971, sarà un indimenticabile suggel­lo), ha creato lo spazio per ricomporre la rottura consu­mata nel 1948-50.

Nell’ottobre del 1968, ad esempio, le tre organizza­zioni sindacali respinsero le politiche meramente restritti­ve adottate dal governo per prevenire l’incombente crisi economica, e lanciarono una piattaforma politica unitaria di carattere generale con obiet­tivi quali le politiche dei prez­zi, gli affitti, la salute.

Se le spinte dal basso sono state incanalate, sono però anche state raccolte con modalità e regole, soprattutto nella rappresentanza nei lu­oghi di lavoro; la stagione dei Consigli di Fabbrica, dal 1970 incardinati sulle Rap­presentanze Sindacali Azien­dali previste dallo Statuto dei Lavoratori, ha dato alle istan­ze di base istituzioni per es­primersi.

Sessantotto e Autunno Cal­do: anni di conflitto, ma è a quello stesso periodo che possiamo far risalire gli inizi di un’attitudine al dialogo sociale.

Ad esempio, fu il 9 marzo del 1968 che ebbe luogo una conferenza nazionale sulla programmazione economica che coinvolse governo, asso­ciazioni degli imprenditori e sindacati.

Per quanto riguarda il sinda­cato, l’eccezionale mobilita­zione sociale del 1968-69 fu anche il prologo che diede vita alla stagione unitaria che durò per tutti gli anni Settan­ta e i primi anni Ottanta.

Si cominciò nel gennaio del 1968, con un documento co­mune su un ampio spettro di temi, dal salario alle riforme sociali, e si giunse alla cos­tituzione della Federazione Unitaria CGIL-CISL-UIL (1972- 1984).

Come anche per il rapporto tra lo spontaneismo dei dele­gati di gruppo omogeneo e il loro recepimento-istituziona- lizzazione dentro i Consigli di Fabbrica e le Rappresentan­ze Sindacali Aziendali, anche nel caso dell’unità sindacale la soluzione trovata non sod­disfece le componenti che volevano andare oltre, fino all’unità organica, ma fu un compromesso che probabil­mente permise al massimo di unità sindacale realmente possibile all’epoca di realiz­zarsi e di tradurre la protesta, almeno in parte, in conquiste sociali durature.

Oltre al dibattito sul ’68, l’As­semblea Annuale lALHi ha visto diversi momenti di con­fronto di carattere più tec­nico, su modalità e tecniche di tenuta degli archivi storici e di fruizione anche digitale dei loro contenuti.

Nelle intenzioni dei tre istituti storico-culturali di CGIL, CISL, UIL, l’occasione dell’interven­to unitario in occasione del- l’Assemblea IALHI dovrà es­sere un primo momento per ulteriori momenti comuni, anche sulla conservazione e fruizione del patrimonio do­cumentaristico del sindaca­lismo italiano.

*Presidente Istituto Studi Sindacali Italo Viglianesi

**L’intervento unitario degli istitu­ti storico-culturali di Cgil, Cisl, Uil all’Assemblea Annuale dello IALHI