“Con le mani nel cotone – dal buio della violenza domestica, il racconto di una donna” di Giada Campus
Franzisca ha trentacinque anni, è sposata con Gavino, un marito violento e crudele con il quale vive una vita disperata fatta di privazioni e solitudine. Siamo nel 1970. Da un anno, la coppia, giunta dalla Sardegna, abita a Isorelle, paese dell’entroterra genovese costruito intorno al cotonificio Deferrari – per tutti la filanda – a contato con un mondo molto distante da quello conosciuto, dove, con la gente del posto, covivono famiglie meridionali e di origine sarda, e tra loro le filandine e i lavoratori immersi in un clima sociale in continua mutazione.
Dopo l’ennesima aggressione da parte del marito, Franzisca, che sogna un riscatto attraverso il lavoro, capisce che solo la sua ostinata disperazione potrà condurla fuori dall’emarginazione in cui è stata costretta a vivere.