immagini.quotidiano.net_14 14 luglio 1948, alle ore 11.30, Togliatti cade a pochi metri da Montecitorio, ferito da tre colpi di pistola. Il gesto di un esaltato o un attentato politico? tutti se lo chiedono: la campagna elettore di tre mesi prima, violenta e spregiudicata, ha lasciato ferite profonde nei vinti e nei vincitori.

[…]A Roma l’estate arrivò in ritardo, improvvisa e caldissima.   In quella tarda mattinata del 14 luglio 1948, un mercoledì, il termometro segnava già 29 gradi e nell’aula di Montecitorio, senza aria condizionata, pochi deputati seguivano con la mente al mare le risposte ad alcune interrogazioni che stava fornendo Giulio Andreotti.

Dai banchi dell’opposizioni Palmiro Togliatti, dopo aver ascoltato per una decina di minuti il ventinovenne sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, fatto un cenno d’intesa a Nilde Jotti , lasciò l’aula con la giovane compagna di partito e, da poco più di un anno, anche della vita. <<Andiamo da Giolitti a prendere un gelato>> aveva confidato a Ugo La Malfa incrociandolo all’uscita in via della Missione.    Appariva sereno, particolarmente disteso dopo i lunghi, travagliati mesi che s’era lasciato alle spalle.   Erano le 11.30.

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 15/7/1948 Milano – Manifestazione di protesta per l’attentato a Togliatti.

Nella piazza indugiavano pochi curiosi, i poliziotti di servizio chiacchieravano tra loro, alcuni autisti fumavano e leggevano i giornali.   Tutti parevano impigriti, come cotti dal sole che picchiava sul selciato.

Nessuno badò a un giovanotto che indossava un doppiopetto blu gessato.   L’abito pesante per la stagione e la camicia bianca lisa rivelavano una dignitosa miseria tipica di quei tempi difficili.   I capelli folti, scuri come gli occhi, e il fatto che l’uomo si fosse pazientemente appostato in un punto da cui poteva tenere d’occhio le uscite del palazzo potevano far pensare che fosse il tirapiedi di un onorevole meridionale o uno dei tanti postulanti con in tasca una raccomandazione per qualche ministro.

Tutto avvenne in pochi secondi, Quando vide Togliatti il giovane si mosse rapido e deciso: lo inseguì e gli sparò quattro colpi di pistola, tre dei quali raggiunsero il segretario del Pci alla nuca, all’addome, al petto.

Togliatti si accasciò vicino alla 1100 nera del ministero della Difesa, Randolfo Picciardi; Nilde Jotti si gettò sul corpo del ferito urlando <<Assassini!>> mentre l’attentatore. come svuotato, consegnava una Smith& Wesson ai carabinieri.

Antonio-PallanteSi chiamava Antonio Pallante, aveva 24 anni, era nato ad Avellino e studiava legge all’Università di Catania.

<< Ho voluto eliminare il primo traditore della patria>> fu la sua prima dichiarazione.[…]

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Disponibile presso la BIBLIOTECA NAZIONALE UIL ARTURO CHIARI