28 maggio 1980 a Milano viene assassinato con un attentato terroristico il giornalista e scrittore Walter Tobagi.
[…] Tobagi aveva cominciato a invadere il terreno politico con analisi sui risultati elettorali del 1972, nelle aree tradizionalmente di destra del sud; aveva scritto della rivolta di destra a Reggio Calabria con i <<boia chi molla>> di Ciccio Franco; scavava, con note e interviste, nei congressi provinciali dei partiti e si divertiva a scrivere profili di Sandro Pertini e Pietro Nenni.
Il sindacato e le lotte operaie costituivano, come si è visto, un vecchio amore di studioso ma fino ad allora se ne era occupato soprattutto in saggi e libri, in chiave storica. Ora, invece, scopriva l’attualità, la cronaca sull’onda delle grandi lotte operaie degli anni ’79. E così comincia a scrivere lunghi servizi sulla condizione di lavoro dei siderurgici (<<Non voglio più vendere la salute in fabbrica>>), dei lavoratori della Fiat Mirafiori (<<Parità con gli impiegati e freno al carovita>>), sull’autunno caldo del ’72, sull’inquadramento unico operai-impiegati, sull’assenteismo, sui roventi dibattiti per l’unità sindacale dei metalmeccanici e delle tre confederazioni (seguendo il congresso di scioglimento della Uilm Milano, nel ’72 e l’assemblea dei quadri Fim-Fiom-Uilm a Brescia).
Ma, come si è già detto, già in quegli anni l’impegno maggiore di Tobagi era costituito dalle vicende del terrorismo fascista (ma anche di sinistra). Seguì con scrupolo tutte le intricate cronache legate alla alle bombe di piazza Fontana, alle <<piste nere>> che vedevano coinvolti Valpreda, l’anarchico Pinelli, il provocatore Merlino oltre ai fascisti Freda e Ventura, con tante vittime innocenti e tanti misteri rimasti avvolti nell’oscurità più fitta ancora oggi, a distanza di vent’anni, a cominciare dalla morte di Pinelli allì’interno della questura di Milano e l’assassinio del commissario Calabresi.
Tobagi si interessò a lungo anche di un’altra vicenda misteriosa: la morte di Giacomo Feltrinelli su un traliccio a Segretate per l’esplosione di una bomba maldestramente preparata dallo stesso editore-guerriero: si interessò alle prime iniziative miliari delle BR, ai <<covi>> terroristici scoperti a Milano, organizzata dai gruppuscoli estremisti di Lotta continua, Potere Operaio, Avanguardia Operaia; scrisse articoli approfonditi sul tentativo di di golpe Borghese, sull’istruttoria veneta contro Rauti, Freda e Ventura, accusati di essere autori e complici della strage di Piazza Fontana (insieme a Valpreda, in seguito prosciolto).