24 maggio 1968 – degaulleIl presidente francese Charles De Gaulle, in un messaggio televisivo alla nazione, lancia un ultimatum agli studenti e ai lavoratori in sciopero.

[…]Dieci anni dopo la sua ascesa al potere, il regime gollista, rifiutando qualunque dialogo effettivo, costringe gli studenti, gli insegnanti, i contadini, gli operai, i giovani disoccupati, a ricorrere a manifestazioni di piazza di ampiezza eccezionale.

Vittime di un sistema universitario che non risponde alle esigenze della vita moderna e al quale il governo rifiuta i mezzi di riforma, gli studenti si rivoltano e i loro maestri con loro.   Denunciano il male della società denunciando il malessere dell’università.   Alla loro inquietudine, giustificata in particolare dalla mancanza di sbocchi alla fine degli studi, il governo ha voluto replicare con la chiusura della Sorbona, e con una repressione poliziesca di una violenza inaudita.

que-fait-la-police7I contadini, gli operai e tutti i lavoratori sono duramente colpiti da una politica di regresso economico che condanna i primi all’esodo e tutti al sottoimpiego, all’abbassamento del loro livello di vita.   La situazione dei salariati è molto aggravata da una serie di ordinanze governative, in primo luogo quella che smantella la Sicurezza sociale.

Un numero sempre più grande di giovani sono disoccupati prima ancora di cominciare a lavorare.images

Questa angoscia comune a milioni di francesi suona a condanna di una società conservatrice, fondata sulla sola ricerca del profitto, che non può rispondere alla volontà popolare, espressa sempre più chiaramente, di promuovere nuovi valori politici e umani.

Considerando che la tardiva resipiscenza del governo di fronte all’indignazione dell’opinione pubblica non serve a far dimenticare le sue responsabilità da dieci anni a questa parte, l’Assemblea nazionale chiede le dimissioni del Governo. […]pp.193Eskimo

 

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