12 aprile 1950 – Iniziano le azioni di protesta in Liguria contro lo sbarco delle armi nelle città portuali, così aderirono allo sciopero le maestranze la Piaggio di Pontedera, della Saint Gobain, della V.I.S., della Richard Ginori, del Lanificio Barzotto (50%), della fabbrica Fiammiferai di Putignano, ciclostilando centinaia di volantini da diffondere tra i marinai americani per svilupparne la “coscienza sociale” a Genova, Savona, Imperia, Livorno, Napoli.
Questi volantini iniziavano tutti con la frase “a te marinaio americano” e si soffermava sulla crudeltà della guerra e il bisogno di una riscossa civile.
[…] Uno degli episodi di maggior rilievo tra quelli immediatamente precedenti l’insurrezione genovese fu senza dubbio quello relativo al sabotaggio della nave portaerei Aquila, nel porto di Genova.
L’insistenza con la quale il Comando alleato aveva chiesto al Comando regionale e al Comando piazza, tramite la Missione di collegamento di VI Zona, di organizzare un’azione di sabotaggio contro questa nave era dovuta alla notizia che il piano germanico di distruzione del porto prevedeva anche l’affondamento dell’Aquila all’imboccatura del porto stesso per ostruirne l’accesso.
Occorreva quindi impedire che l’Aquila potesse lasciare gli ormeggi per dirigere sul punto previsto dal piano Zeta per il suo affondamento: l’ordine trasmesso dai Comandi alle SAP era quindi quello di farla saltare, o comunque di immobilizzarla, nel punto in cui si trovava.
Quasi contemporaneamente, il 12 aprile 1944, gli Alleati chiedevano la collaborazione della Marina Militare italiana per attuare la stessa operazione mediante l’impiego di nuclei dipendenti da <<Mariassalto>>, un reparto di nuotatori-paracadutisti specializzati in azioni di sorpresa e di sabotaggio dietro le linee del fronte, che era stato organizzato dopo l'( settembre nel quadro degli accordi contro i nazifascisti.
Sull’affondamento dell’Aquila disponiamo due versioni: quella delle SAP e quella di Mariassalto. Molto probabilmente le azioni erano avvenute quasi contemporaneamente (dal mare e da terra) da parte delle due diverse organizzazioni ognuna delle quali ignorava l’esistenza e gli obiettivi dell’altra[…]pp.847