di –  Giorgio Bertuzzi Campreciós –

[…] Gli anni della guerra; la Grande Guerra. La falce mietitrice che ha portato via con se “milioni di lavoratori” alla cui morte il Socialismo, il Partito Socialista non poteva rimanere impassibile, frammezzo al turbine sanguinoso della guerra, solleva in alto “l’idea Socialista, fuori dalla barbara mischia, come simbolo fecondo del lavoro umano. […]

Ecco oggi, la presentazione delle tessere che vanno dal 1914 al 1918.

Nel 1914, la tessera riproduce una figura femminile seduta su un’incudine, all’interno di una corona che è insieme tronco e radice di un albero.

Nella tessera del 1915 (una madre nella bufera chiarisce l’Avanti! del 3 gennaio dello stesso anno) si vede una figura femminile davanti a una selva di baionette dietro alle quali un incendio crea figure mostruose.

La tessera dell’anno successivo, il 1916, mostra un Ercole muscoloso, il socialismo, che combatte e tenta di arrestare un cavallo dalle forme contorte guidato da una figura mostruosa, la Morte che ha già ucciso milioni di lavoratori e devastato città che si vedono sullo sfondo in fiamme.

Nella tessera del 1917 una figura maschile accovacciata trattiene a se una figura femminile in lutto che tiene nelle mani una fiaccola, rappresentante la Vita, la Fede, sullo sfondo delle distruzioni dovute al conflitto mondiale.

Siamo infine, al 1918, un’altra tessera di guerra, raffigurante un albero d’ulivo, a testimoniare la volontà di pace, un albero nella notte, con le radici rosse del sangue di milioni di morti.

[FONTE: REPRINT delle tessere del PSI – Cento Anni di Tessere Socialiste, Edizioni Argomenti – Edar Libri – Roma]

[DISPONIBILE: alla lettura e consultazione presso la Biblioteca Arturo Chiari sita presso l’Istituto Studi Sindacali in via Lucullo, 6 – 00187 Roma – tel.064753377]