Nella puntata odierna della nostra carrellata delle tessere del PSI, inglobiamo lo studio in tre tessere, del 1909 del 1910 e del 1911, che hanno tanto in comune tra loro e non solo gli ideali socialisti anche la storia che le ha “generate“. Sono le tessere della “serie oro” che si concluderà con quella del 1912.
[…] Nella tessera del 1909 ritorna la donna /ideale che mostra il sole /Avvenire ai lavoratori, il tutto all’interno di una corona d’alloro (la rappresentazione di rami di alloro è strettamente connessa con il mito di Apollo, il dio della luce solare, simbolo quindi di purificazione e di libertà); in quella del 1910 una figura femminile tiene in mano una fiaccola, nell’altra una bandiera rossa con sopra scritto “Partito socialista italiano“; nella tessera del 1911 una figura, sempre di donna guida un cocchio con una coppia di cavalli tra le nuvole: tutte queste tessere richiamano chiaramente,per la loro impostazione, la tipologia dei diplomi delle Mostre e delle manifestazioni dell’epoca.
Quest’ultima tessera del 1911 riprende un disegno di Walter Crane, pubblicato insieme ad una sua poesia sulla stampa socialista italiana pochi anni prima: “Avanti, sulla via lucente verso la meta del progresso umano. Voli l’auriga invitto dal cui carro veloce si sprigionano raggi come da un sole…”.
Walter Crane seppe interpretare i sogni , le paure, le speranze del movimento socialista dei primi anno del Novecento riproponendo i miti della classicità in chiave di allegoria socialista, ottenendo immagini immediatamente riconoscibili, didascaliche, che si diffusero in tutto il movimento operaio europeo, che fece proprie, utilizzandole spesso senza nessun intervento critico, spesso invece modificandole e adattandole alla realtà del proprio Paese.
Nelle allegorie di Crane che una carica di cambiamento di riforme sociali e nello stesso tempo un ritorno ad un passato di sogno ed un rifiuto del presente, tempo di sofferenze e di sventure sociali, quasi un legame diretto tra un passato e avvenire, una nostalgia per la società di un tempo e una speranza per il futuro.
Crane, che come il Morris aveva una più una visione romantica della perfettibilità dell’uomo, mitica, lontana dal realismo, vedeva nel passato le condizioni di una vita comunitaria migliore, in una organizzazione quasi agreste della società che solo con il rifiuto del lavoro salariato e dell’industria, considerata una degenerazione, avrebbe potuto trovare la sua strada di emancipazione vera.
Da queste tessere – e più in generale dall’esame di tutto il materiale iconografico del socialismo dell’inizio del nostro secolo – appare dunque evidente la tendenza presente nel movimento operaio italiano a utilizzare più lingue, spesso diverse se non proprio contraddittorie. […]
[…] Certo, la mancanza di una immagine chiara, porterà ad una situazione di debolezza e all’affermarsi pochi anni più tardi del fascismo e della reazione. […]
[Articolo presentato da: Giorgio Bertuzzi Campreciós]
[FONTE: REPRINT delle tessere del PSI – Cento Anni di Tessere Socialiste, Edizioni Argomenti – Edar Libri – Roma]
[DISPONIBILE: alla lettura e consultazione presso la Biblioteca Arturo Chiari sita presso l’Istituto Studi Sindacali in via Lucullo, 6 – 00187 Roma – tel.064753377]