Oggi, la Biblioteca Arturo Chiari vi prenderà per mano alla scoperta della nascita della prima bandiera rossa proprio con la tessera di riconoscimento dell’anno 1907.
[…] La tessera del 1907, realizzata anche questa da Galantara (che questa volta rinuncia al soprannome di Rata Langa e si firma con il suo vero nome e cognome) richiama per certi versi le immagini preraffaellite di Walter Crane, che tanta influenza ebbero in quegli anni nell’iconografia del movimento socialista internazionale ed italiano: stesse donne con berretto frigio, stessi stendardi al vento e sopratutto stessa esigenza didascalica (Crane riempiva i suoi disegni di spiegazioni, di frasi, di motti: su questa tessera vediamo che la donna regge nella mano sinistra una corona d’alloro dalla quale “svolazzano” due nastri bianchi con su scritto “Proletari di tutti i paesi, unitevi” e “Uno per tutti e tutti per uno“).
E’, però, una similitudine a prima vista. Ad una più attenta analisi, questa è una allegoria ben diversa, richiama molto di più Marianna dell’iconografia francese, non è un’allegoria evanescente, una immagine viva, concreta, che agisce.
Guida infatti un corteo di lavoratori, quasi un esercito armato (si vedono le falci alzate) e simboleggia in modo efficacissimo il Partito socialista alla guida del cambiamento.
E’ interessante notare che nel 1907 compare su una tessera di partito per la prima volta quello che a ragione è stato definito il più indovinato simbolo politico moderno: la bandiera rossa.
Sarà presente in seguito, nel corso dei decenni, su moltissime altre tessere, ed è quindi opportuno esaminarlo un po’ più per esteso.
In generale la bandiera documenta anzitutto l’esistenza di un fatto associativo: per numerose associazioni e circoli socialisti privi di valide strutture la bandiera era l’unico segno esterno di aggregazione.
L’origine della bandiera rossa risale alla Rivoluzione francese del 1848 e la sua diffusione fu a lungo contrastata dall’uso della bandiera nera da parte di gruppi e associazioni rivoluzionarie, anarchiche e operaie, nel periodo della Prima Internazionale.
Per il movimento socialista italiano, nato da associazioni preesistenti, Società di mutuo soccorso, leghe cooperative, non ci fu in origine una immediata codifica simbologica per quanto riguarda la bandiera. […]
[Articolo presentato da: Giorgio Bertuzzi Campreciós]
[FONTE: REPRINT delle tessere del PSI – Cento Anni di Tessere Socialiste, Edizioni Argomenti – Edar Libri – Roma]
[DISPONIBILE: alla lettura e consultazione presso la Biblioteca Arturo Chiari sita presso l’Istituto Studi Sindacali in via Lucullo, 6 – 00187 Roma – tel.064753377]