“Storia e storie di metalmeccanici” di Antonio Messia
12 gennaio 1970
vengono conclusi i lavori del CC della UILM con la replica del segretario generale Giorgio Benvenuto, sull’irrinunciabile valore delle lotte e delle conquiste dell’autunno sindacale.
[…]L’inizio del ’70 sarà ricordato come l’avvio della stagione che in qualche modo chiarisce e ricostruisce i modelli sindacali di azione.
Sono, infatti, anni molto intensi per le organizzazioni sindacali; sono anche gli anni che vedono una forte insofferenza verso i vertici delle confederazioni Cgil, Cisl UIL che, in misura minore o maggiore, avevano tentato di frenare la spinta proveniente dal basso, dal movimento dei lavoratori, strutturatosi almeno inizialmente su basi spontanee.
Questa spinta aveva però trovvato in alcune federazioni (metalmeccanici, edili, chimici), giovani dirigenti sindacali, in grado di percepire le istanze e le richieste del nuovo presenti in tali spinte.
In particolare si andava determinando all’interno dei meccanici, una forte percezione, un desiderio di una reale unità, concreta nei modi, e operativa nei fatti.
E’ indubbio c he le realtà esterne stavano tentando l’ultima difesa di un ruolo egemone nel sindacato dei metalmeccanici diveniva però, questa difesa. In questo contesto particolarmente turbato e in alcuni casi condizionato dai partiti, si andava però strutturando una ipotesi di unità fortemente voluta dalla base operaia; rappresentata dalle segreterie nazionali dei metalmeccanici nella quali Bevenuto, Carniti e Trentin testimoniavano la novità rivoluzionaria, fortemente unitaria. […] pp.69