ACCADDE OGGI – 6 luglio 1892 Sciopero di Homestead

“Il sindacalismo negli Stati Uniti”

 

6 luglio 1892 Homestead Strike (sciopero di Homestead) fu uno sciopero iniziato il 30 giugno 1892 e culminato in una cruenta battaglia fra lavoratori in sciopero ed agenti di polizia privata il 6 luglio 1892. Il fatto avvenne presso la Homestead Steel Works nell’area di Pittsburgh in Pennsylvania e fu una delle più serie dispute nel mondo del lavoro negli Stati Uniti, sorta fra il sindacato Amalgamated Association of Iron and Steel Workers e la Carnegie Steel Company.

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Carnegie Steel Works. Resti degli scudi usati dagli scioperanti contro il fuoco degli uomini di Pinkerton.

[…] Le origini del movimento sindacale, quale esiste oggi negli Stati Uniti, risalgono al 1881, quando fu fondata la Federazione Americana del Lavoro (AFL).   Dopo l’istituzione di quella federazione su scala nazionale, si è verificato un costante aumento nel numero dei sindacati e in quello dei loro iscritti, e nella loro capacità di realizzare benefici economici e e sociali per i lavoratori.   Il maggior impulso all’espansione si ebbe durante gli anni dal 1930 al 1940, e fu in quel periodo che entrò in lizza la seconda grande federazione di sindacati, la Confederazione delle Organizzazioni Industriali (CIO).

Durante i due trascorsi decenni, oltre alla continua pressione esercitata per ottenere salari più alti, per diminuire il numero delle ore lavorative e per migliorare le condizioni di lavoro, i sindacati sono stati impegnati nello stabilire sicure basi nell’industria americana e nel consolidare le loro forze.

In quel periodo, i più qualificati esponenti della AFL e della CIO si sono resi conto che entrambe le federazioni e le loro affiliazioni stavano sprecando tempo, sforzi e fondi nella competizione tra loro per rastrellare iscritti e per assicurarsi i diritti di contrattazione.

Quando il clima economico e sociale cambiò negli Stati Uniti durante gli anni che vanno dal 1930 al 1950, adeguate variazioni si verificarono nell’atteggiamento, nei metodi e nella struttura sia della AFL che della CIO.   Il risultato fu una costante diminuzione delle differenze basilari esistenti tra le due federazioni. E questa diminuzione si accentuò negli anni dopo il 1950.

Nel febbraio 1955 fu raggiunto un accordo di fusione che mise a fuoco gli obiettivi ed i principi della organizzazione unica, la sua struttura e la sua direzione.   La fusione, dopo lunghe discussioni, ebbe luogo il 5 dicembre, e portò oltre 15 milioni di iscritti in quella che è la più grande organizzazione sindacale al mondo; la Federazione Americana del Lavoro – Confederazione delle Organizzazioni Industriali, che abitualmente viene indicata con la sigla AFL-CIO.   L’organizzazione nata da questa fusione ha tuttora di fronte a sé difficili problemi, ma i sindacalisti sono convinti che ormai sono state poste le basi per un movimento sindacale americano destinato a svilupparsi e a rivelarsi sempre più efficace e più responsabile. […]pp.6

 

Disponibile presso la BIBLIOTECA NAZIONALE UIL ARTURO CHIARI